LUANA PASQUALE

(nata il 22-04-1978, a San Polo dei Cavalieri, Italia)

 

 

 

 

ETERNITA

RAGNO

SOGNO

LA FELICITA' RUBATA

FUTURO

VITA

STELLA CADENTE

VATTENE

PRIGIONIERA

MILITARE

RONDINE

FOGLIE

COINCIDENZE

 

 

 

 

 

 

"ETERNITA"

Tu non sei solo
la metà della mela,
tu non sei solo
la mia anima gemella,
tu non sei solo
l'uomo della mia vita,
tu per me sei il cielo,
la terra su cui cammino,
l'aria che respiro,
il sole che mi scalda,
l'acqua che mi bagna.
Tu sei le lacrime
di tristezza
o gioia
che mi rigano il viso,
tu sei il tormento
o la gioia del cuore,
tu sei la vita,
tu sei l'amore,
tu sei
tutto quello
che vorrei.

 

 

"RAGNO"

Ragno, che tessi la tua tela,
come seta
lasci che mi avvolga,
come fine cristallo
mi attira
facendo uno strano gioco
di colori con il sole,
migliaia di fili
intrecciati
pronti a ricevermi
e a trattenermi
prigioniera in un palazzo
di incertezze e di paura.
Sarò lì prigioniera
di un bozzolo
che tu hai costruito
intorno a me
affinché io
sia sempre a tua
disposizione,
che dolce sofferenza,
l'esserti accanto,
anche se so
che per te
ragno,
io sono solo
una preda.

 

 

"SOGNO"

Ti sogno ogni notte,
sdraiato su un divano,
intento a contemplare le stelle
dalla finestra,
il fuoco acceso
nel caminetto,
io sdraiata ai tuoi piedi
a guardare i tuoi occhi,
che mi osservano con amore,
le tue mani che con gesti gentili
mi accarezzano i capelli,
ad un tratto le tue labbra,
si schiudono come per parlare,
ma poi le richiudi,
come se avessi paura
di distruggere questo dolce momento.
Mi alzo e mi siedo
dove i miei occhi possano congiungersi
con i tuoi.
Mi avvicino al tuo volto
per unire la mia bocca alla tua,
come per siggillare
il nostro amore.
Ma mentre si sfiorano
e un brivido mi corre
lungo la schiena,
ecco che un trillo continuo
si insinua
nella mia mente annebbiata,
è la sveglia
che mi dice
che è l'ora di alzarsi e,
che il sogno è finito.

 

"LA FELICITA' RUBATA"

In quella notte fredda,
sembrava che dovesse
piangere il mondo,
e che Dio,
lasciasse che gli angeli,
felici in paradiso
scoprissero il dolore
e piangessero con te.
Nemmeno mille docce
sembrava
che ti togliessero
di dosso il suo odore,
ogni volta che chiudi
gli occhi,
ricordi il suo respiro
che diventa affannoso,
e mentre lui godeva
tu morivi.
Hai ancora tutta la vita,
ma hai già vissuto
l'inferno.
Ripeti all'infinito
è colpa mia,
non hai il coraggio
di guardare negli occhi
tuo padre,
non ti fidi più
degli uomini.
Hai perso quello
destinato all'amore,
te lo ha rubato
con la violenza,
e ti ha lasciato
una ferita
che non andrà più via.
Tutto passa,
ma non dimenticherai
che un tempo
eri felice.

 

"FUTURO"

Su questo prato
non più fiori
sbocceranno
su quei rami
d'alberi
non più gemme
ci saranno,
in quel mare
non più pesci nuoteranno,
in quel cielo
non più uccelli
voleranno,
su questa terra
niente più vita,
solo una palla
deserta
senza più colori,
senza rumori,
senza odori,
niente più occhi
per guardare
il mondo
divenuto cimitero
per mano
di uomini
che sarebbero
dovuti essere
i suoi custodi.

 

"VITA"

Quante volte ti ho paragonato
al cielo infinito.
Quante altre al mare
impetuoso.
Altre ancora ad un comodo
cuscino,
ma tutte le volte
eri l'amore.
Ho raccontato alla luna
i miei sogni,
lei non li ha saputi tenere,
ed ora il cielo la notte
ne è pieno,
ogni stella ha inciso il tuo nome.
Ogni cometa,
che cade dal cielo,
ha raccontato ad ogni luogo,
che io vivo per te.

 

"STELLA CADENTE"

Un giorno
qualcuno
mi disse,
la notte
quando sarai triste
scruta il cielo
e se vedi una stella
che cade
esprimi un desiderio,
tante stelle
ho visto cadere,
troppi desideri
ho espresso
ma nessuno
si è avverato.
Ci ho messo molto
a capire
che ogni volta
che cade una stella
non devo esprimere
un desiderio
ma devo pregare,
perché in quell'istante
il sogno di qualcun'altro
è finito,
e il cielo
che ne era custode,
lancia il suo scrigno
ormai vuoto.
Così ogni volta
che guardo il cielo,
mentre piango,
e vedo una stella cadere
la mia sofferenza
si attenua
perché so
che qualcuno
in quel momento
sta soffrendo
molto più di me,
e quindi
di ritenermi
fortunata,
per quello che ho
senza desiderare
quello che non
posso avere.

 

"VATTENE"

Vattene,
lo so,
tu sei stato chiaro,
è solo che
il cuore
non vuole ascoltare,
vai via,
via con lei
lontano da me,
parti e non tornare
posa i tuoi occhi
tra gli occhi di un'altra,
posa il tuo capo
su un altro cuore,
stringi la mano
che non sarà la mia,
vivi la vita
lontano da me
regala i tuoi sorrisi
per altri occhi,
a me lascia
il dolore
per averti perso.
Il tuo profumo
il tuo sapore
a me i ricordi
e a lei gli istanti
di oggi.
I tuoi occhi
che si posano
su me,
a me i sogni,
a lei
la realtà,
ma se un giorno tornerai,
le mie braccia
saranno aperte
e il mio cuore
ti accoglierà.

 

"PRIGIONIERA"

In questo castello
si annida
la paura.
Tra tutte queste stanze,
tra cunicoli
e torri,
io son prigioniera
di grida
e di orrore,
se solo tu avessi
la chiave
potresti salvarmi,
ma tu
non hai
ne le chiavi
ne l'amore necessario
per venire a salvarmi.
Non hai ne la forza
ne il coraggio
di lottare
contro draghi,
mostri
e fantasmi.
Ti rinchiudi
nella tua stanza,
tra cuscini
e morbide
coperte,
e non ascolti
le mie grida,
hai imparato
a conviverci,
ma io no,
io vivo nella paura
ogni giorno,
non ho cuscini
su cui posare la testa,
ho solo un gradino
freddo e duro
su cui posare il capo,
non ho morbide
coperte per coprirmi,
ma solo un cencio
che mi copre appena
il corpo nudo,
e mentre fuori
tuoni e lampi
abbagliano il cielo,
e la pioggia bagna
la terra,
e il vento
con il suo forte alito
scuote gli alberi,
tu sei al caldo
della tua stanza,
ed io al gelo
della mia.
Mentre tu ti nutri
di squisitezze,
io mi nutro
di erbacce
e mandragola
sperando
che un giorno
tu ne mangi,
e nasca l'amore
tra noi,
come nella leggenda
si narra.

 

"MILITARE"

Stai per partire,
tutto è pronto.
La cartolina è arrivata,
la destinazione decisa.
Con quel borsone in mano
stai per salire sul treno,
che ti porterà a chilometri
lontano da me.
Ci telefoneremo, lo so,
ma non sarà come averti qui,
penso "chissà quando potrò
vederti ancora,
quando potrò accarezzarti di nuovo,
e quando potrò baciarti".
Sei qui,
ancora accanto a me,
a un passo dal treno,
eppure già mi manchi.
Pensa quanto potrai mancarmi poi.
Il fischio del treno,
devi salire.
Solo due parole escono dalla mia bocca
e dalla tua:
"ti amo".
Sali e ti affacci al finestrino,
il treno parte e tu alzi la mano
in segno di saluto.
Sei appena un puntino in lontananza adesso,
e ringrazio Dio per questo,
perché così almeno
tu non puoi vedere
le mie lacrime che
copiose scendono
a rigarmi il viso.

 

 

"RONDINE"

Rondine,
che voli nel cielo infinito,
come il pensiero
vaghi libera
tra un ramo e l'altro
di un albero
cantando una dolce melodia.
Una pietra
scagliata da una fionda
colpisce il tuo petto.
Stai cadendo,
ma nell'aria
si ode ancora il tuo dolce canto,
mentre vai a morire
in un rovo in fiore.
Tutte le spine
trafiggono la tua pelle,
ma la più scaltra
trafigge il tuo cuore.
Un'unica gemma rossa
è rimasta nel rovo
per ricordare
la dolce rondine.

 

"FOGLIE"

Vedere le foglie che cadono,
tu che piangi
li sotto la vecchia quercia,
oh bimbo solitario
ridi con me,
non morire come le foglie,
che a novembre
si avvicinano alla terra.
Che dolore ho nel cuore
quando ti vedo li
ormai vecchio e distrutto.
Come la vita ti ha ucciso?
E la quercia ti ha visto?

 

"COINCIDENZE"

Gli sguardi
si incrociano
ma non si vedono,
le mani si sfiorano
ma non ce ne accorgiamo,
le nostre orecchie
sentono le nostre voci
ma non si odono,
le nostre labbra sorridono,
ma non ce ne rendiamo
conto,
i nostri cuori battono
il tuo per una donna
che non sono io,
il mio
per un uomo
che non sei tu
eppure c'è qualcosa
che ci attira
l'uno verso l'altro.
Forse per te
è l'amicizia
ma io
mi sto accorgendo
che tu
sei qualcosa di più.
Tu sei nel mio cuore,
non per amicizia,
perché guardando
attentamente
ho scoperto
che ti amo,
ma purtroppo
se solo parlassi
io ti perderei,
lo so
scomparirai
come le lacrime
che dopo un pò
vanno via
e ci si dimentica
di averle versate.

 

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